Switched to Nikola
Cambio di motore per il sito
Lavoretti durante le vacanze
Approfittando delle vacanze appena passate, sono riuscito a ritagliarmi un po’ di tempo per dedicarmi nuovamente al modellismo. Questa volta nulla di incredibile, giusto 3 modellini della Metal Earth recuperati come al solito in un mercatino dell’usato.
Il primo è un modellino del drone B2, dell’aeronautica Americana. Bel modellino semplice da fare

Il secondo (ma il primo in ordine di costruzione) è una barchetta

La basetta verrà prima o poi pitturata per dare l’idea che sia in acqua.
Il terzo è stato il più complesso da montare (dei tre, la Metal Earth ne fa di ben più grandi e complessi) ed è il telescopio spaziale Kepler
Si parte da questo foglio

Alcuni pezzi montati

Ed ecco il risultato finale

l’unico appunto di questo modello, a parte che dovrò fargli un sostegno, è che ho dovuto usare un po’ di colla per un paio di pezzi dato che non riuscivo a fissarli correttamente con le linguette previste. Nulla di complicato intendiamoci.
E finito anche il diorama
Finita la King George V
Anche se in ritardo sulla tabella di marcia, ho finito la King George V

Ho applicato un leggero "weathering" e ho usato la colorazione (suppongo) utilizzata nella breve campagna del Pacifico durante la seconda guerra mondiale, dove la King George V è stata impegnata da Okinawa in poi, quindi non proprio molto tempo.
Adesso manca un minimo di diorama di cui parlerò in futuro e poi è pronta.
Anno nuovo, modello nuovo
Complice un concorso online con tema "Mezzi utilizzati nel Pacifico durante la WWII", ho iniziato a costruire la King George V in scala 1:1200 (ne ho una anche in scala 1:350 con un po' di parti aggiuntive)

Il modello è una "water line" della nave da battaglia della Royal Navy che ha servito nel Pacifico dalla campagna di Okinawa in poi (praticamente nel 1945)
Le regole del concorso indicano come 31 Marzo il termine per il completamento, al momento non sono andato molto avanti dato che stavo aspettando alcuni attrezzi e materiali.
Il piano è di costruirla quasi "out of the box", l'unica miglioria è la sostituzione dei cannoni di grosso calibro con dei tubetti di ottone. Se poi ci riesco vorrei anche fare dei piccoli ritocchi sempre alle torri dei grossi calibri per renderle un po' più realistiche, tipo aggiungere la parte morbida che copriva lo snodo canna/torre, vedremo se ci riesco. L'aspetto sarà quello utilizzato, quindi niente colorazione mimetica e una striscia scura che segue le controcarene (che in questa scala sono appena appena visibili) Una volta terminata, ed in base a quanto tempo mi rimane, vorrei anche fare un piccolo diorama, niente di particolare, giusto rappresentarla in navigazione in acque calme.
Per ora ho montato le sovrastutture a cui ho dato una mano di primer (nero)

Fortunatamente gli attrezzi ed i materiali sono arrivati, quindi la costruzione può proseguire.
Finalmente finito l'Apache AH-64D
Dopo più di due anni, sono riuscito finalmente a completare l'Apache AH-64D della Italeri.
A parte i problemi avuti con il carrello posteriore che ho riscostruito, il modello si è montato bene, e ha i pezzi ben realizzati: di stucco ne è andato dentro veramente poco. Il cannoncino anteriore è stato sostituito con il suo equivalente in metallo molto più dettagliato ed un grosso aiuto l'hanno fornito le maschere per il cockpit, già pretagliate a misura; se riuscite a trovarle per il modello che costruite sono soldi (pochi) ben spesi.
Il tempo impiegato non è stato dovuto a difficoltà con il modello ma banalmente al fatto che non avevo il posto dove mettermi a lavorare, il tavolo della cucina era sempre occupato...
La lista dei componenti aggiuntivi è sulla pagina dedicata.
E adesso si parte con un paio di nuovi modelli, probabilmente un aereo (scatola del 1975) e una nave in scala 1/1200, ma vedremo.
Aerografi portatili...
Durante una discussione sugli aerografi su un gruppo discord, è stato postato un link a questo aerografo cordless
Dopo averlo comprato quasi subito sperando di usarlo, purtroppo per vari motivi l'ho lasciato nell'armadio per diversi mesi. Finalmente, approfittando del periodo di ferie, sono riuscito a provarlo per dare la mano finale di trasparente opaco all'Apache che sto completando.
Che dire, per quello che è fa il suo lavoro molto bene, l'aerografo in se sembra andare bene ed il compressore a batteria fa il suo lavoro. Un grosso vantaggio per chi ha poco posto è che non avendo un vero compressore in giro, sul tavolo rimane molto più spazio, dato che non serve neppure un sostegno dove appoggiare l'aerografo mentre non si usa o lo si riempie con il colore.
La cosa veramente bella è che arriva con 3 serbatoi, uno normale tipo quello dell'Iwata Neo, e due decisamente più grandi che possono andare bene per lavori più estesi. E' inoltre possibile . montare sulla batteria altri aerografi, io ho provato l'Iwata Neo, essnedo fornito un adattatore. Purtroppo non si può fare la stessa cosa con i serbatoi. Il produttore dichiara un uso ininterrotto di 30 minuti, io non ci sono arrivato, ma potrebbe essere.
Personalmente penso che per chi ha poco posto come me sia di grande aiuto essendo molto veloce sia il montaggio che lo smontaggio (la pulizia è la stessa) e sicuramente è molto comodo per colorare poche parti (o piccole) o si ha poco tempo a disposizione per fare qualcosa.
Modificare uno Spektrum Dx6i per usare le LiPo
Complice il fatto che il mio vecchio e fidato Futaba 6EX sta cominciando a perdere colpi, probabilmente come conseguenza del tuffo in acqua di qualche tempo fa, ho deciso si passare al "nuovo" Spektrum Dx6i del compianto Sergio.

E' un buon telecomando a 6 canali, come il vecchio futaba, ma che dal mio punto di vista ha un grosso problema: usa 4 batterie stilo. Ora, nulla in contrario alle stilo, ma ormai ho abbandonato l'uso delle NiMH e delle stilo in favore delle più comode LiFe.
Rimane il problema di trovare una LiFe che entri nell'alloggiamento delle 4 stilo... e non ci sono riuscito. Ho trovato però delle LiPo 2 celle, che però hanno un voltaggio di 7.4 volt.
Leggendo in giro, in effetti sembra che il Dx6i regga il voltaggio, ma la Specktrum mette in guardia verso possibili danneggiamenti della parte di regolazione della tensione.
La soluzione quindi è di usare un SBEC per ridurre la tensione ai 6 volt necesari. La modifica in se stessa è estremamente semplice: dopo aver trovato una LiFe, o LiPo come in questo caso, che si riesca a mettere nel vano batterie, basta fare alcune semplici modifiche per montare uno SBEC (caso delle LiPo) od il connettore corretto (caso LiFe)
Prima di tutto il materiale occorrente:

Nota: il connettore che si vede è la una femmina di quello usato sulla batteria, ovviamente. Batteria e SBEC sono stati presi su Hobbyking, il connettore l'avevo già. Servirà anche un pezzo di guaina termorestringente per isolare le saldature.
Una volta aperto il telecomando, basta scollegare il connettore dell'alimentazione dalla scheda, facile da trovare in quanto i due fili partono dal vano batterie, e tagliare i fili per scollegarli dal vano stesso. Questo connettore ed i suoi fili verranno riutilizzati, C'è inoltre il vantaggio di poter tornare alle stilo se mai fosse necessario.
A questo punto si può cominciare: il primo passo è di saldare il connettore femmina all'input dello SBEC, utilizzando due pezzetti di guaina per isolare il tutto.

Questo passo potrebbe non essere necessario, a seconda dello SBEC e delle batterie che avete, potrebbero già avere il connettore giusto. Se utilizzate lo SBEC mostrato, verificate che sia sui 6 volt (può fare 5/6 volt come output)
Fatto questo, bisogna saldare il connettore che avevamo staccato all'output dello SBEC, sempre ricordandosi di isolare le saldature con un pezzetto di guaina.

Per fare questo ho dovuto eliminare il connettore fornito con lo SBEC, a voi potrebbe non servire se per caso il connettore dello SBEC è uguale a quello già utilizzato nel telecomando.
L'ultima cosa sa fare è posizione lo SBEC da qualche parte nel guscio del telecomando, come si vede l'ho posizionato (con del velcro) dietro all'antenna dove c'è un po' di spazio, sarà da verificare se poi genera interferenze o meno, ricollegare il connettore al jumper dell'alimentazione sulla scheda e chiudere il tutto.

Ovviamnte probabilmente non è l'unico posto dove può essere montato, ma tant'è.
Avvertenze
Alcune avvertenze
ogni modifica allo SBEC (tagliare il connettore) o al telecomando fa decadere la garanzia e ovviamente comporta dei rischi, decidete voi se rischiare o meno (al massimo potete chiedere a qualcuno più esperto)
dovete avere dimestichezza con un saldatore, possibilmente a punta sottile. Non date a me la colpa se vi scottate un dito ;-)
dato che adesso al telecomando arriva una tensione di 6 volt più o meno costante, potrebbe non riconoscere più quando la batteria è scarica: un buon modo per stare sicuri e di cambiarla quando il voltaggio segnato sul display scende sotto i 6 volt
ultimo ma non ultimo, se tutto funziona bene, lo SBEC sarà sempre sotto tensione anche a telecomando spento, quidi la batteria si consumerà di conseguenza. Bisogna quindi scollegare la batteria quando si smette di utilizzare il telecomando per un certo periodo (ad esempio a pranzo).
Una modifica migliore sarebbe stata quella di mettere lo SBEC a valle dell'interruttore, in modo che quando si spegne non gli arrivi più corrente. Se volete provarci, fate, ma non lo consiglio, mi da l'idea di essere una modifica parecchio più complessa da effettuare.
Due nuovi modelli
Finalmente un aggiornamento, anche se in realtà non sono stato con le mani in mano.
Dopo tanto tempo, sono tornato a costruire una barca radiocomandata. In questo caso una RG65, il GothXP. Non ho cominciato completamente da zero, la stampata dello scafo è opera del compianto Vasco, che me la costruì ormai anni fa (si parla almeno del 2018, se non prima)

Eccola con già alcune marcature per tagliare delle aperture e posizionare l'albero, lo stesso è stato fatto sotto per le posizioni della deriva e del timone.
Deriva e timone che sono già stati abbozzati, devo decidere se applicare uno strato di tessuto di vetro, che sulla deriva farebbe comodo, o limitarmi a riverstirle di resina per impermeabilizzarle.


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Un altro progetto che ho preso in mano, subito dopo aver completato il Beagle, è la Trotamares, un modello in legno che sto al contempo trasformando in dinamico, con l'idea di aggiungere altro oltre al motore (qualche luce ?) e fare qualche altra modifica anche allo scafo, tipo un terzo strato di listelli dove il legno rimane a vista usando il mogano.
Al momento sono arrivato alla seconda mano di resina epossidica allo scafo, dopo i due strati di listelli di legno montati come da istruzioni e ho rimosso le ordinate interne per fare posto al al motore e al resto dell'elettronica. Ecco qualche immagine




Brigantino Beagle, finalmente finito
Finalmente il Beagle è terminato. Dopo aver montato alcuni dettagli (le scialuppe e poco altro) ho ricominciato a lavorare sull'esterno dello scafo per aggiungere gli occhielli necessari alle reti.

L'operazione è stata più difficile del previsto, lo scafo è veramente duro e usare delle punte così sottili a mano è veramente l'ultima cosa che consiglio, ne ho spezzate due. Comunque sono riuscito a fare i forellini dove ho incollato i vari occhielli che serviranno a legare le reti laterali e montato gli alberi

Parlando delle reti, ho sperimentato un paio di metodi per costruirle e alla fine ho deciso che il metodo migliore era quello di costruirle smontate e poi montarle sullo scafo. Ho quindi incollato i componenti su un piano tenendoli in posizione con una goccia di attack

e ho poi completato le reti incollando i pezzettini di cordino intrecciati e imbevuti di colla bianca diluita.

Il risultato non è male, una volta montate (qui ancora da rifinire).

Per dare una colorazione scura ai bomi ho usato un marrore ed un nero acrilico dati a pennello, ripassati poi con dell'olio di lino cotto. L'effetto è molto bello, anche se purtroppo la foto non rende.

Alberi e vari boma etichettati.
Una volta che colore e olio sono asciugati, è toccato alle vele. A parte una, vanno tutte montate come se fossero avvolte sui rispettivi boma. Per farlo basta tagliare dei pezzetti del tessuto fornito appena più stretti del relativo boma, incollare il boma su uno dei bordi e poi arrotolare il tessuto, avvolgendo poi il cordino per fissarlo. Personalmente, visto lo sfilacciarsi del tessuto, ho preferito dare una ripassata ai bordi delle vele con della colla vinilica molto diluita, cosa che aiuta anche a mantenere la forma. Il risultato è questo

A questo punto inizia il montaggio delle vele e delle varie manovre. Le istruzioni non spiegano in che ordine queste vanno montate o come fissarle. Sul come fissarle, la cosa è abbastanza semplice visto che basta una punta di superattack, che sia sul nodo o sul cordino appoggiato al legno. L'ordine di montaggio invece è lasciato libero. Io ho montato prima le manovre fisse ed in seguito ho montato le vele partendo dalle più basse e completando il giro delle manovre della vela prima di passare alla successiva. Dopo un lavoro che comunque richiedere molta pazienza ed il montaggio degli ultimi dettagli (seconda scialuppa, ancora e bandiera) il risultato ripaga degli sforzi.

Note finali
Non ritengo mi sia venuto molto bene, sicuramente si potevo fare molto di meglio, ma per essere praticamente la prima nave in legno di questo tipo che finisco mi ritengo soddisfatto. La dimensione del modello comporta che i vari particolari siano decisamente piccoli e molto delicati da maneggiare. Richiedono inoltre molta più precisione. Dovendolo rifare, curerei molto di più alcuni aspetti (primo tra tutti l'uso dei materiali) che sembrano trascurabili salvo poi creare problemi successivamente. Un consiglio che posso dare è che bisogna pianificare molto bene le varie operazioni e dove possibile usare i template forniti dalle istruzioni, magari approfittando di qualche avanzo di materiale da altri modelli per fare le prove, visto che alla fine di quello fornito non ne avanza molto.
Come detto sarebbe stato comodo avere un template di tutte le vele, visto che a vista il tessuto fornito sarebbe bastato per avere tutte le vele spiegate.
by gian